00 19/12/2014 13:55
"A Pordenone si fa festa, a Napoli si muore. Vado a Napoli"

Forse a qualcuno sarà già capitato di sentire questa frase, forse altri l'avranno letta proprio su questo strano oggetto nero che si trova all'altezza del ponte della Sanità.
Chi ha rinunciato ad una festa per andare a Napoli?
Fu proprio il discusso Re Umberto I, quando nel 1884 a Napoli scoppiò una violentissima epidemia di colera.
Paradossalmente proprio Napoli non regalava affatto buoni ricordi al Re, essendo stata il teatro del primo dei tanti attentati alla sua vita (che vi racconteremo prossimamente!).
Mentre la città piangeva i suoi 7.000 morti, il Re era infatti atteso a Pordenone per una gara come ospite d'onore. Con sorpresa di tutti, però, Umberto annunciò la sua assenza con un telegramma in cui veniva riferita la famosa frase scolpita oggi nella pietra.
Giunto a Napoli, la cronaca dell'epoca afferma che si sia recato in tutti i ricoveri per i colerosi per portare conforto ai malati.
L'epidemia di colera a Napoli, però, non fu di certo sconfitta con la sola presenza del Re: ci riuscì il dimenticato medico napoletano Luciano Armanni, uomo tanto sconosciuto quanto geniale che, con i suoi metodi innovativi, riuscì a combattere la diffusione della malattia.
(Di Armanni ne parliamo qui: www.facebook.com/storienapoli/photos/pb.1388636974749098.-2207520000.1417050123./1471381693141292/?type=3&...
Un tempo, alla base della stele, c'era un bassorilievo che ritraeva Umberto I in mezzo ad alcuni malati, ma è stato rubato diversi decenni fa e, probabilmente, non lo rivedremo mai più.
P.S.
Proprio per questo episodio, Umberto I si guadagnò l'appellativo di "Re Buono".
-Federico Quagliuolo





www.facebook.com/storienapoli/photos/a.1417103395235789.1073741828.1388636974749098/1498986213714173/?type=1...

__________________________
Frullino, sei il mio battito d'ali