Piero Pelù: «Campani scusateci,
la mia Toscana vi ha avvelenati»
Il rocker «prova vergogna» per le scoperte nella Terra dei fuochi. «Saprò come farla pagare a chi di dovere»
NAPOLI — «Come toscano mi scuso con la Campania e colgo l'occasione per farlo dalle pagine del Corriere del Mezzogiorno. Ho letto giorni orsono che tra i rifiuti tossici ritrovati nella terra dei fuochi ci sono anche quelli toscani. Anche la mia civilissima Toscana ha fatto questo? Ne ho sofferto. Mi vergogno e
vi prometto che saprò nella mia terra come farla pagare a chi di dovere». Parole di Piero Pelù, sincere e cariche di rabbia.
ALLA FNAC - Il rocker fiorentino (che oggi, mercoledì, alla Fnac di via Luca Giordano alle 17 presenterà il suo nuovo cd «Identikit»), un pezzo di storia della musica italiana, continua nel suo sfogo: «Il dramma della terra dei fuochi riguarda noi tutti; è un errore circoscriverlo. Dobbiamo stare attenti a non perdere mai di vista la nostra libertà di cittadini. Ci vuole coraggio ma agendo tutti insieme mi piace sperare che ci possa essere un nuovo futuro».
«
NON MI SONO MAI TIRATO INDIETRO» - Piero Pelù è un artista vero, uno di quelli che da sempre ci ‘mette la faccia': «Non mi sono mai tirato indietro — continua — non si può distinguere la musica dal mondo: la musica è figlia del quotidiano, del momento storico. Circa dieci anni scrissi Occhi, canzone dedicata ai profughi ("E sbarcano segnati dall'immensità dei mari… e dei ricordi scavalcano le onde paraboliche verso un niente che ha fretta…"); qualche anno dopo ho composto Fiorirà in cui parlavo della protesta dei giovani di Locri contro lo strapotere della ‘ndrangheta e di tutte le mafie in Italia.
Nell'estate del 2006 ho ricevuto anche una lettera anonima di minacce. Denunciai subito l'accaduto ai carabinieri». Purtroppo entrambi i brani sono ancora oggi quanto mai attuali al punto che li ha inseriti nel nuovo album Identikit (Teg/Sony Music) in cui ripercorre gli ultimi 14 anni della sua vita. «Proprio così. Attuali, purtroppo.
GIGI D'ALESSIO E LA TERRA DEI FUOCHI
Pausa di riflessione
- Intanto, sulle morti per tumore nella Terra dei fuochi, interviene anche il cantautore napoletano Gigi D'Alessio: «Non voglio difendere nessuno, Nord o Sud, destra o sinistra, so solo - afferma D'Alessio - che le terre sono zeppe di veleno e le persone muoiono di cancro. Io ho perso mia madre, mio padre e mio fratello per il tumore, ma il problema è che non c'è futuro per chi deve ancora nascere e intanto questi litigano soltanto e non si concretizza nulla». Colpa del sindaco? «Del sindaco con tutto rispetto... io voglio difendere la popolazione, deve intervenire la Comunità europea e ci vuole la volontà di tutti». Il problema però - dice ancora l'artista, parlando questa volta del disastro in Sardegna - è che «chi deve fare il proprio lavoro non lo fa: la colpa è sempre di chi ci amministra. È come se andassi su un palco e non cantassi, questi rischi si devono prevenire, non si può - conclude - giocare con la vita delle persone».
E poi perdonatemi una variazione sul tema: ma che è sta storia del rock? Non mi dite che mo si mette a fare canzonette rock impastate col suo lamento??? Sparatemi vi prego
Ritornando al discorso sull'attualità, nell'inedito
«Sto Rock» canta: «Il rock affila i denti contro gli arroganti come te». E' una sorta di manifesto? «Sì. Io affilo i denti, mi indigno per le cose assurde che accadono, come il disastro ambientale che hanno procurato alla vostra — ma anche nostra — meravigliosa Campania Felix; uccidendo chissà quante persone innocenti. La malavita organizzata può arrivare ovunque, ma noi possiamo stare attenti, abbiamo il dovere di farlo, tutti insieme».
[Modificato da Ninconanco81 21/11/2013 09:53]
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La struttura alare del calabrone, in relazione al suo peso, non è adatta al volo, ma lui non lo sa e vola lo stesso