00 21/11/2017 09:35
Ma infatti manco io capisco, a questo punto, la crociata ideologica contro l'ingresso dei privati.
E' come se contrapponessimo alla logica dell'utile e della speculazione quella, sacra, della solidarietà e dell'accessibilità del servizio.
Ma è così? Il servizio aperto a tutti è quello che non ha una tabella oraria, è quello che taglia tratte e salta corse su corse? E' quello che fa girare metà parco mezzi con vent'anni di vita, che non ce la fa a pagare le assicurazioni, che, come diceva Paolo, cannibalizza mezzi?

Per anni si è detto che il servizio pubblico è, intrinsecamente, in perdita. Poi dopo tot anni arriva il momento del conto, il trasporto va in crisi e si invocano fondi extra, provvedimenti ad hoc e quant'altro. Inizio a pensare che questo modello non sia affatto migliore di quello privatizzato, soprattutto non è un modello che tende all'efficientamento, ma anzi spesso permette di passare sopra ad ogni inefficienza in nome di una logica "anti-mercato"