00 25/03/2012 17:26
il generale sementa riconosce il collegamento con la criminalità organizzata
dal Corriere del Mezzogiorno del 24/01/2012 (intervista al Com.te della PM di Napoli Sementa):

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È molto articolato anche il dossier sugli interessi che i clan napoletani hanno nella sosta abusiva». Interessi soprattutto diretti, con la presenza di propri uomini nelle aree destinate a parcheggi illegali. Veri e propri stipendiati che, oltre al compito di produrre reddito grazie all’attività legata alla sosta, svolgono anche il delicato ruolo di sentinelle, controllando il territorio.
«L’arrogante resistenza che molti parcheggiatori oppongono — spiega Sementa — può essere giustificata solo con la certezza di avere le spalle coperte ». Il dossier argomenta, nero su bianco, proprietà di immobili
riferiti ai clan che insistono in alcune zone completamente colonizzate dalla sosta abusiva e riporta una serie di riferimenti incrociati che fanno
capo ai furti di vetture. «Ma chi paga — osserva il generale — non ha nulla da temere».
Secondo la tesi di Sementa ci sono due sistemi di controllo del territorio. C’è un controllo diretto, e in questo caso il parcheggiatore viene stipendiato, e c’è poi il controllo indiretto, esercitato su parcheggiatori
che al clan versano solo una percentuale dei propri incassi. Ma quanto rende un parcheggio abusivo? Dipende dalla grandezza della zona gestita e dalla possibilità di far ruotare quante più auto possibile su un singolo stallo e di allargarsi su tre e quattro file occupando la carreggiata. La resa è comunque altissima e proprio per questo la divisione delle zone della città è stata fatta con scientifica minuzia dai clan.
I gruppi di Secondigliano, secondo la polizia municipale, gestiscono la sosta della zona ospedaliera. La famiglia Caiazzo, probabilmente con il permesso sempre dei clan di Secondigliano, controlla la sosta nell’area dell’Arenella. Un giro di affari, calcolato per difetto, di circa 100mila euro al mese. Piazza Mercato è controllata dal clan Mazzarella. Piazza Arcangelo Scacchi, alle spalle di piazza Nicola Amore, è controllato dalla famiglia Macor per conto dell’ex clan Misso. Piazza Santo Sepolcro, all’altezza del Suor Orsola Benincasa lungo il corso Vittorio Emanuele, è controllata
dal clan Di Biase. Il Rione Luzzati è nelle mani del clan Mazzarella.
Complessivamente il giro di affari della sosta abusiva in città sfiora quota 500mila euro.