www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_518186...
28 ottobre 2017
L'antica carta delle acque: la Carta con i corsi di tutte le acque che vengono in Napoli, 1739
Nel Refettorio della Certosa verrà presentata l’antica Carta del 1739 ‘con i corsi di tutte le acque che vengono in Napoli’, recuperata dai depositi del Museo e appena restaurata, a cura dell'Associazione Amici dei Musei di Napoli con il contributo della Fondazione Banco di Napoli. Il restauro è stato realizzato da Donatella Cecchin sotto la direzione scientifica di diversi studiosi. La Carta racconta la storia della città, riappaiono luoghi dai nomi familiari ma anche monumenti e siti ormai leggendari, oggi occultati o profondamente modificati: la magnifica Villa di Poggioreale, il fiume Sebeto che si getta in mare al Ponte della Maddalena, la vastissima area delle Paludi nella zona orientale che costituiva “l’orto” di Napoli, tanto ricco di acque da muovere le macine di svariati mulini. Un documento dove si ritrovano anche i nomi dei proprietari terrieri in un rimescolamento di classi sociali: enti religiosi e famiglie aristocratiche insieme ad artisti e cittadini comuni. E, mentre dalla Carta - che era in origine nell’ Ufficio delle Acque del Municipio - veniamo a sapere come si amministrava la città, possiamo anche apprezzare le conoscenze tecniche e il rispetto dei valori estetici dell’ingegnere-architetto che ne fu l’autore. [...]
Abbiamo finalmente una raffigurazione organica e in scala della favolosa
villa di Poggioreale, che ormai possiamo solo esperire tramite i documenti e alcune parziali immagini pittoriche di cui spesso non ci rendiamo conto che ci mostrano la villa.
Altra importante testimonianza la abbiamo dalla pianta del duca di Noja, che rispetto alla carta delle acque è del declinare del secolo. Innanzitutto le due piante di assicurano che ai loro tempi la villa, di stampo rinascimentale, doveva comunque esistere, dalle fonti sembra che il declino lo si ha proprio a fine XVIII secolo. Questo è un particolare della pianta con la villa.
Il foglio intero della pianta, il numero 5 (sono tanti e estesi!), è il seguente: vediamo l'intera via nuova Poggioreale e quella vecchia, con a nord di essa il camposanto (sarebbe il cimitero delle 366 fosse, detto vecchio quando si apre il cimitero monumentale di Poggioreale) e la chiesa di Santa Maria del Pianto che sorse sulla famosa e oggi irreperibile grotta degli Sportiglioni (pipistrelli in napoletano) colmata di corpi vittime della peste del 1656.
Da quanto sembra la villa sorgeva proprio in corrispondenza del cimitero di Poggioreale, ma non fu cancellata da esso propriamente, perché la locazione precisa dovrebbe essere grossomodo presso l'emiciclo. E non credo sia un caso che negli scavi per la stazione della metro siano statw ritrovate delle strutture di fondamenta, che con ogni probabilità dovrebbero essere proprio quelle della villa!
[Modificato da CityN 15/03/2018 18:46]