Mah, se si cerca qualcosa su articoli di stampa, si scopre che in realtà il contratto dell'Autorità Portuale per questo progetto è stato firmato solo a Ottobre 2011, e che i lavori sarebbero dovuti partire solo a Novembre.
E allora, che diavolo di lavori sono quelli che si intravedono da google? Il mistero si infittisce
Certo è che le immagini farebbero coincidere quei lavori proprio con il progetto della darsena. Bah..
Qui un articolo a riguardo, datato Ottobre 2011:
"Operativa entro il 2015 la piattaforma da 280mila metri quadrati. A novembre prevista la posa della prima pietra con Cosco
Luciano Dassatti, presidente dell’Autorità portuale di Napoli, firma il contratto che di fatto sancirà l’inizio della fase operativa per la nuova Darsena di Levante a Napoli Est. “In quattro anni – rivela l’ammiraglio – creeremo una nuova piattaforma con una superficie di circa 280mila metri quadrati, capace di movimentare un milione di Teus (unità di misura che equivale a un container da venti piedi, ndr). Un progetto che si inserisce nella generale riqualificazione di Napoli Est e che avrà un importante impatto sociale per tutta la città”.
La posa della prima pietra per la nuova darsena, nata da un accordo pubblico-privato con la compagnia di navigazione cinese Cosco, potrebbe esserci già il prossimo novembre. In quattro anni dovrà essere pronta la nuova piattaforma , destinata in parte alle operazioni di transhipping e in parte a quelle di carico e scarico container, che permetterà anche alle navi di nuova generazione di fare scalo nel porto di Napoli.
Ma da contratto dovranno essere perseguiti anche altri obiettivi che puntano alla riqualificazione ambientale della zona. “La piattaforma – spiega Dassatti – di fatto sarà anche una vasca di colmata che servirà a bonificare un milione e 200mila metri cubi di fanghi del porto di Napoli. In più – aggiunge il numero uno dell’Autorità portuale di Napoli – è previsto un razionale collegamento su ferro con il porto che, come prescritto dalle valutazioni di impatto ambientale, consentiranno il trasporto del 50 per cento dei containers via treno e non più con i Tir”. Un progetto di riqualificazione della costa orientale di Napoli che sarà anche un importante bacino occupazionale e che, annuncia Dassatti, potrebbe creare da subito circa mille posti di lavoro. “Nei prossimi dieci-quindici anni – stima l’ammiraglio – prevedo uno sviluppo eccezionale con un importante risvolto sociale per quella zona. Il porto costituisce l’anteprima di tutto quello che è in programma per Napoli Est. Noi siamo il primo passo e speriamo di essere molto contagiosi.
Dassatti, per giungere a nuove e più moderne funzioni nello scalo partenopeo (“lanciato verso il futuro”, dice), propone di semplificare la burocrazia e rafforzare il ruolo di governo, di amministrazione e di coordinamento delle Autorità portuali. La ricetta è in linea con il documento che verrà presentato al Governo, dal titolo “Riforma a costo zero”, redatto dall’Associazione porti italiani che martedì 18 si riunirà per l’assemblea generale. Riforme per lo sviluppo futuro del porto che Dassatti auspica tenendo bene a mente anche progetti ed eventi più imminenti. Su tutti l’America’s Cup World Series a Bagnoli, “un primo passo per uno sviluppo futuro”, e il progetto waterfront, “cerniera di collegamento tra la città e il suo porto”. Un programma a medio e lungo termine che, spiega Dassatti, punta a contraddire il celebre titolo di Anna Maria Ortese “Il mare non bagna Napoli”. Progetti che vogliono restituire un patrimonio importante ai cittadini napoletani. Secondo le stime dell’ammiraglio, infatti, il porto di Napoli impiega attualmente tra le cinquemila e le seimila persone, alle quali si aggiungono le diecimila dell’indotto"
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[Modificato da Linea68 21/03/2012 08:12]