Ho cercato in giro ulteriori dettagli sul progetto del BRT e soprattutto sulla questione della busway visto che, come postato da Nuvola, il documento di indirizzo alla progettazione del Comune suggeriva effettivamente un tracciato misto corsia riservata/corsia promiscua.
Ho trovato un articolo che fortunatamente va oltre il mero comunicato stampa e riporta alcune dichiarazioni dei progettisti di Tecnosistem che confermano che nella loro visione questo sarà un vero BRT interamente in sede riservata!
Inoltre, «perché si possa parlare di Brt, è necessario che di fatto l'intero percorso della linea sia protetto, attraverso corsie riservate lungo le strade e con l'adozione di opportuni sistemi di prioritizzazione semaforica "intelligente" in corrispondenza delle intersezioni/rotatorie. Solo così, infatti, l'esercizio può avvenire con frequenze molto elevate e con estrema regolarità».
«Se anche qualche centinaio di metri del percorso non fossero protetti, l'intero sistema non potrebbe qualificarsi come Brt», chiarisce ancora la società vincitrice del concorso. Dunque i vincitori non prevedono una corsia protetta solo per una parte limitata del tracciato, come era invece prospettato nella proposta a base di gara, bensì «un vero sistema Brt, ossia una metropolitana lean di superficie, che, inserendosi sul territorio e sulle infrastrutture in sede totalmente protetta, rappresenti una vera opportunità di rilancio di Napoli Est, garantendo elevate prestazioni in termini di frequenza e di velocità. Un sistema in grado di divenire una "solida" spina dorsale di un più ampio sistema plurimodale, capace di integrare il trasporto su gomma (Brt e tram), su ferro (Circumvesuviana, Linea 2, Linea 1, Ferrovie dello Stato) e i parcheggi di interscambio».
«Non vi è dubbio che dedicare al Brt una corsia protetta lungo l'intero percorso abbia rappresentato una notevole sfida ingegneristica ed architettonica, con rilevanti e complessi nodi da risolvere, soprattutto nella parte di maggior penetrazione urbana, laddove la larghezza della sede stradale impone una riduzione dello spazio a disposizione (e dunque della capacità) per le autovetture. In tal senso, si è lavorato efficacemente per mitigare gli effetti dell'inserimento del Brt, proponendo, laddove necessario, minime modifiche puntuali di circolazione rispetto allo scenario attuale», riferiscono ancora da Tecnosistem.
Qui l'articolo completo:
https://www.professionearchitetto.it/news/notizie/27558/Riqualificazione-Napoli-Est-2-0-il-concorso-internazionale-va-al-team-di-Tecnosistem
Anche se non riesco a immaginare come riusciranno in questo intento in alcuni punti del tracciato, spero che questo approccio non subisca modifiche sostanziali nelle prossime fasi di progettazione, la trovo un'ottima notizia per il progetto in sè e perchè ripropone la visione progressista e coraggiosa che è necessaria nel progettare la mobilità in città, quella che mancava nel documento di indirizzo alla progettazione.