00 14/02/2012 15:37
Napoli est, ecco le aree da trasformare
I rendering e le zone oggetto della riqualificazione
Gran concerto di Muti per il taglio del nastro


NAPOLI - La zona orientale di Napoli cambia volto. Questa la promessa di una cordata di imprenditori napoletani, tra cui Marilù Faraone Mennella D'Amato, che sotto il marchio «Naplest - viva, Napoli vive!» ha raggruppato una serie di progetti faraonici finalizzati a riqualificare un'immensa area depressa da quarant'anni. Ovvero la zona industriale di Gianturco, da alcuni ribattezzata "Gianturkistan", e poi i territori di Barra e Ponticelli, e i quartieri di Poggioreale e San Giovanni a Teduccio.

I progetti per Napoli est: le immagini

In campo la cifra iperbolica di 2 miliardi di euro per trasformare uno spazio enorme pari quasi a un terzo della città, con 120mila residenti. Un'iniziativa ambiziosa visto che Napoli est resta da dieci anni un'incognita anche più di Napoli ovest, cioè Bagnoli e area Italsider che, nei suoi immensi ritardi di bonifica, sembra ora aver imbroccato il canale giusto (a bando da alcune settimane il primo lotto da 56 milioni di euro). Una serie di progetti - diciotto in tutto, guarda la fotogallery linkata in questa pagina - la cui messa in opera dovrebbe produrre, nelle previsioni, oltre 26mila posti di lavoro. I cantieri aperti, in particolare, occuperanno per tre anni 15 mila persone e pare sia già avviato con la Prefettura un piano mirato di vigilanza e la sicurezza. Siamo sempre nel «Gianturkistan».

LA CGIL: TAVOLO DI VERIFICA - Apprezzamento per «Naplest» anche da parte della Cgil Campania: «La proposta - si legge in una nota - rappresenta un importante terreno di confronto per il recupero e lo sviluppo di un'area fondamentale per il futuro non solo della città di Napoli». La Cgil auspica l'apertura formale di un tavolo di verifica dei diversi progetti presentati, «delle ricadute occupazionali, della sicurezza e trasparenza nell'azione amministrativa».

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La veduta complessiva dell'area orientale di Napoli nel rendering dello studio Cisnetto




Deposito Kuwait Petroleum vista dall'alto


Riqualificazione dell'area Kuwait




Il porto di Vigliena



Area Eni


Come sarà




L'Auchan


L'area Brin


Isola 17


Rione S.Alfonso




NaplEst, la città a Oriente
trova 26mila nuovi occupati
Faraone Mennella: investimenti per 2,3 miliardi


NAPOLI— I progetti cammineranno con le loro gambe; NaplEst sarà la cornice con il compito arduo di mettere tutte e 18 le iniziative private, che si stanno ultimando e che si ultimeranno, a «fattor comune». Progetti diversi per un valore di due miliardi e 300 mila euro ma che in un’ottica di rete, possono rivalorizzare quell’area, considerata - per diversi fattori: criminalità, abbandono istituzionale, sfilacciamento sociale - «figlia» di un dio minore.

NaplEst è stato presentato ieri, lunedì, a Palazzo Caracciolo, rinato ad albergo di lusso, da Enrico Cisnetto, giornalista economico e interfaccia mediatica del progetto; Marilù Faraone Mennella, costruttrice e presidente del comitato promotore; e Luca Meldolesi, ordinario di Politica economica alla Federico II. Suo uno studio economico-sociale sull’area orientale (223 le imprese censite, 82 quelle intervistate. «Ci sono segmenti di economia vitale, pur ra mille difficoltà c’è un desiderio di farcela. Molte capacità e risorse sono nascoste o utilizzate male», racconta lo studio); sua l’individuazione della delegazione napoletana che andrà, dietro borsa di studio, allo Iacocca Institute (tre studentesse partenopee: Arianna Cesareo, Jessica Faruolo e Sabrina Saporito; una calabrese, Roberta Citrigno; una ghanese). Da dove cominciare dunque? Dai numeri di NaplEst. Quattro sono i quartieri interessati dai progetti: Barra, Ponticelli, San Giovanni a Teduccio, Poggioreale. Delle risorse private investite s’è detto: un valore pari al 10% della manovra finanziaria appena varata. I cantieri aperti occuperanno per tre anni 15 mila persone (già avviato con la Prefettura un piano mirato di vigilanza); le iniziative in campo a pieno regime daranno lavoro a 26 mila individui. L’area interessata è mastodontica: 266 ettari; di questi 90 ettari saranno adibiti a parco verde (9 volte la villa comunale di Napoli). Restano i tempi del ‘‘fare’’. Su questo punto Faraone Mennella è stata chiarissima. «Un intervento è già terminato, quello della Auchan; tre saranno ultimati entro il 2011. Cinque nel 2013 gli altri entro il 2015». Quello delle scadenze certe è un punto fondante, cui richiama anche un commento politico ad opera proprio di Faraone Mennella. «La Lega chiede concretezza— afferma —. Al Nord si hanno obiettivi chiari; il Carroccio appoggia e si realizzano. E’ un giusto governare quello leghista: chapeau; ma ha un limite: mira a spaccare il Paese. Non è un disegno di ricucitura. Qui al Sud c’è molto da fare e fare in tempi certi. Questa iniziativa mira a ricucire, a proporre coesione politica».

Tocca a Cisnetto una piccola regressione, allorquando si era alla ricerca di un logo che desse il segno dell’iniziativa. «Ci piacque — ricorda— la parola nest, che in inglese significa ‘‘nido’’, ‘‘porto sicuro’’. Poi è diventato NaplEst, per richiamare Napoli ma lasciare intatta l’idea di una iniziativa che incuba progetti che hanno già nelle carte la loro certezza». I progetti, allora. Ben 18 (in realtà 15, ma uno si divide in tre): completamento e riqualificazione del comparto orientale del Centro direzionale (promotore Agorà 6); completamento dell'ex Isola 8 del Centro direzionale di Napoli (Consorzio per il comparto Cd); realizzazione di un'attrezzatura urbana e territoriale per la musica ed i grandi eventi con annesse strutture complementari di servizi (Palaponticelli srl); realizzazione di un porto turistico e relative infrastrutture a terra a Vigliena (Porto Fiorito Spa); ristrutturazione urbanistica dell’area ex Breglia (Consorzio per la riqualificazione di Ponticelli); Brin 69, recupero complesso industriale ex Mecfond (Aedifica); riqualificazione delle Isole edificatorie 17 e 18 del Centro direzionale di Napoli (Garcos); realizzazione del Terminal di levante (Co.na.te.co); rqualificazione dell’area Eni dell’ex deposito costiero Agip (Eni); eecupero complesso industriale ex Interfan (Vegagest immobiliare Sgr); programma di recupero rrbano rione Sant’Alfonso (Ati Pa.Co. Pacifico costruzioni; Co. Ge. Pa. Costruzioni generali; Enrico Del Gaudio; Credendino Costruzioni); Metropolitana di Napoli (Metropolitana di Napoli); riqualificazione urbana delle aree deposito K8 a Napoli Est (Kuwait Petroleum); Eco-Quartier, riqualificazione dell'area industriale dismessa Feltrinelli a Gianturco (Gruppo Aedes); parco urbano e attrezzature per il tempo libero ed il commercio a Ponticelli (Mata). Quando poi s’è pensato di trovare un volto che facesse da testimonial all’iniziativa (che sarà presentata dopodomani al cantiere Brin, ore 16) il pensiero è corso al maestro Riccardo Muti. Sarà lui a dirigere (ore 21.15) l’orchestra giovanile ‘‘ Cherubini’’ nel Teatro Grande di Pompei.
[Modificato da tutna 14/02/2012 15:41]

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