CityclassR4, 28/01/2020 17.20: In quel punto fino a più di quindici anni fa sussisteva un'edicola. La pavimentazione ancora oggi mezza rovinata aiuta a capire meglio. Questa spiegazione è ancora più agghiacciante, significa che visto che c'era una situazione di incompletezza dovuta all'orma dell'edicola (suggerisco confronto con streetview) non hanno pensato di omologare.
CityclassR4, 28/01/2020 17.20: E comunque se ti riferisci alla situazione di prima gli alberi tagliati fanno ancora più schifo oltre che ad essere un bel danno.
faberax94, 29/01/2020 11.33:Per quanto riguarda l'area museale, cito: Gli stessi “monumenti incurabilini” accoglieranno nuove funzioni museali: - la chiesa di Santa Maria del Popolo sarà una sala per concerti e conferenze; - la Farmacia storica con le adiacenti spezieria e retrospiezeria e la sovrastante “sala del governatore” con gli ambienti limitrofi che saranno destinati prevalentemente a spazi espositivi; - l’ex convento delle Convertite invece prevederà spazi per l’accoglienza con laboratori e sale per attività didattiche e divulgative; - l’atrio centrale dell’Ospedale con accesso dallo scalone monumentale ospiterà l’esposizione di grandi opere pittoriche e scultoree della collezione d’arte permanente; - la Cappella dei Bianchi alla Giustizia, parte integrante del compendio degli Incurabili, di proprietà della curia vescovile di Napoli, sarà aggregato alla futura area museale come spazio espositivo temporaneo. La corte monumentale, l’orto medico ed il chiostro di S. Maria delle Grazie saranno utilizzate per eventi all’aperto e rappresenteranno tappe emblematiche delle stories telling delle architetture del complesso monumentale di Caponapoli. Il museo prevederà itinerari espositivi sia per le opere d’arte proprie del complesso degli Incurabili e sia per le collezioni d’arte provenienti da altri siti storico artistici, sempre di proprietà dell’Azienda Sanitaria Locale Napoli 1 Centro (l’ex convento di Gesù e Maria, la chiesa della Sacra Famiglia dei Cinesi) e la riallocazione ed il riallestimento dell’esistente Museo delle arti sanitarie e storia della medicina.
Na.Samurai, 29/01/2020 18.34: Mi sorprende vedere coinvolto l'ex istituto di anatomia patologica: pensavo fosse ancora in funzione; sicuramente lo era uno o due anni fa
faberax94, 29/01/2020 11.10: Consiglio di leggere il documento di indirizzo alla progettazione (all. 2) che sta nel bando di Invitalia: gareappalti.invitalia.it/tendering/tenders/000006-2020/view/... Dà la misura di quanto sia stratificata e fragile l'area di Caponapoli e di quanto sia difficile l'intervento che andrà fatto. In poche parole la zona attualmente sta inguaiata da tutti i punti di vista, anche se questo piano lascia ben sperare per il futuro. L'analisi geologica è stata affidata a Gianluca Manin. In estrema sintesi, il corsetto fognario che da quanto ho capito sta alla base del dissesto nel cortile centrale degli Incurabili è gravemente danneggiato e andrà studiato come rinforzarlo. Tra l'altro Manin ha individuato e in parte esplorato un'estesa rete di cavità sotterranee afferenti all'acquedotto della bolla, che si estende in direzione nord/sudest oltre il complesso.
faberax94, 29/01/2020 20.33: Non saprei. Da quanto ho letto l'idea è di separare nettamente l'area museale (a cui sarà dedicato il cortile interno con la farmacia) da quella ospedaliera (chiostro di santa Maria delle grazie, ala diruta che sarà ricostruita, orto medico). Siccome l'ex istituto di anatomia patologica è collegato con l'orto, costituirà l'accesso dal centro storico all'ospedale, anche per la possibilità di inserire lì gli ascensori. Inoltre c'è un'area adiacente attualmente adibita a parcheggio, che pare essere l'unica adatta a ricovero delle ambulanze (attualmente sono nell'ala che sarà ricostruita). Molto interessante è l'idea di progettazione della facciata nord del complesso, su via Maria Longo. In pratica, l'ala da ricostruire costituirà l'accesso nord al nuovo ospedale (entrando direttamente nel chiostro piccolo), quindi si prevede la possibilità di migliorare il collegamento tra l'area e via Foria con degli ascensori che superino il dislivello esistente tra le due quote, ad entrambi i lati del palazzone dove c'è il Casanova: in pratica uno lato ingresso all'ospedale e uno davanti all'ingresso del polo museale.
æster.le, 01/02/2020 01.41: Devono prima levare quel cesso che ospita l'istituto Casanova da mezzo. Poi si potrà riparlare di vera riqualificazione e fine dello scempio.
faberax94, 01/02/2020 03.46: Quello sarebbe necessario per mezza Napoli, e non mi sembra opzione praticabile.
granpacco, 01/02/2020 11.38: caso più unico che raro di Napoli poi lo scempio non ha risparmiato il centro storico praticamente devastandolo ed imbruttendolo a livelli cronici. Quello che penso io però è che prima o poi bisognerà trovare il modo di ridare dignità ad una città di 3000 anni che è stata violentata nel giro degli ultimi 70, quello che mi fa rabbia è che nemmeno se ne parla, non esistono nemmeno sulla carta progetti seri di riqualificazione, segno che qui si pensa solo ed esclusivamente a racimolare per il presente senza seminare per il futuro, siamo una città morta in partenza.