Sto leggendo il romanzo gotico "L'italiano" di Ann Radcliffe, la cui particolarità è che è ambientato a Napoli.
Vi mostro un passo in cui vengono menzionati alcuni luoghi, i cui nomi, evidentemente sono stati perduti.
"[...] Fu nella chiesa di San Lorenzo a Napoli nell'anno 1758 che Vincenzo di Vivaldi vide per la prima volta Elena Rosalba [...] Camminavano leste, senza guardare né a destra né a sinistra, e quando voltarono per la strada di Toledo Vivaldi le aveva quasi perse di vista; ma accelerato il passo, e rinunciando alla distanza che aveva prudentemente mantenuto fino ad allora, le superò mentre entravano sul Terrazzo Nuovo, che corre lungo il golfo di Napoli in direzione del Gran Corso [...] "
Secondo voi a cosa si riferiscono quelli indicati in grassetto?
Voglio poi farvi leggere questo passo dove l'autrice descrive il Vesuvio e la Riviera di Chiaia.
"[...] Era quasi mezzanotte, e il silenzio che regnava era blandito, più che interrotto, dal lieve sciabordio delle acque giù nella baia, e dai cupi mormorii del Vesuvio, che a intervalli lasciava in alto sull'orizzonte fiammate improvvise, per poi restituirlo all'oscurità. La maestosità della scena si accordava all'umore del suo animo, ed egli seguì attentamente i rumori intermittenti che giungevano alle sue orecchie come tuoni lontani che brontolavano indistintamente oltre le nuvole. Le pause di silenzio che succedevano a ogni borbottio della montagna, mentre l'attesa era proiettata verso il seguente, empirono la fantasia di Vivaldi in quel frangente di un'apprensione particolare, e assorto nel pensiero egli continuò a mirare il sublime e vago contorno delle spiagge, e il mare, appena visibile sotto l'ombra d'un cielo senza nubi. Lungo la grigia distesa numerose imbarcazioni proseguivano la loro rotta silenziosa, affidandosi, per superare le acque profonde, alla sola stella polare che brillava d'uno splendore persistente. L'aria era calma, e una brezza risaliva il golfo arrecando una frescura assai frangente e ristoratrice: muoveva appena le cime degli ampi pini che riparavano la villa, senza altro rumore che quello delle onde e i mormorii della montagna lontanissima. [...]"