Un'altra storia infinita Vetrella: “Adesso tocca al Cipe trovare i fondi per la Telesina” Benevento – Una tela di Penelope che andrà ritessuta per l’ennesima volta. Tra lungaggini burocratiche, insipienza politica e adempimenti tecnici, il raddoppio della Telesina somiglia ormai a un atto di fede più che a un normale iter progettuale.
L’ormai celebre delibera varata dalla Giunta regionale lo scorso 24 febbraio, del resto, ha contribuito a incupire ulteriormente il quadro. I 90 milioni destinati all’opera dalla delibera Cipe 62/2011 si sono smaterializzati in un attimo. Ora bisognerà effettuare una complicata opera di salvataggio per provare a restituirli al progetto.
Lo conferma lo stesso assessore regionale ai Trasporti, Sergio Vetrella, in una dichiarazione rilasciata in esclusiva a Ottopagine: «L’attuazione dell’intervento – spiega il componente della giunta Caldoro -̀ è di competenza diretta del Ministero delle Infrastrutture tramite una Struttura di Vigilanza di nuova istituzione che sarà̀ il Soggetto attuatore al posto dell’Anas. Lo scorso 14 gennaio in un incontro in Regione l’attuatore ha dichiarato di non riuscire a rispettare il termine del 30 giugno 2014 imposto dal Cipe per l’assunzione dell’Obbligazione giuridicamente vincolante, in quanto il progetto preliminare dell’opera ed il relativo piano finanziario, aggiornato alle nuove norme in materia di defiscalizzazione degli interventi infrastrutturali di importo superiore ai 500 milioni, sono ancora sottoposti all’approvazione da parte del competente Ministero. Quindi – prosegue Vetrella – il finanziamento previsto dalla delibera CIPE 62/2011 risulterebbe a rischio di revoca da parte del Ministero Sviluppo economico. Pertanto la Regione Campania con la delibera di Giunta numero 39 dello scorso 24 febbraio che prevede la riprogrammazione dei finanziamenti nel settore della Mobilità, ha formulato una rimodulazione delle risorse da destinare agli interventi di rilevanza strategica nell’ambito del territorio regionale, evidenziando il permanere di una criticità finanziaria, pari a 90 milioni di euro, relativamente all’opera di progetto. Dunque – conclude l’assessore regionale – ad oggi risulta necessario che il Cipe preveda la copertura finanziaria dell’intervento nella riprogrammazione delle risorse del Fondo sviluppo e coesione (FSC) per le annualità 2014-2020». Parola dunque al Comitato interministeriale per la programmazione economica dal quale si spera giungano al più presto buone nuove. E mai momento fu più propizio in tale prospettiva per avere un esponente sannita all’interno della squadra di governo del Ministero Infrastrutture.
Ne è consapevole il sottosegretario Umberto Del Basso De Caro che nei giorni scorsi ha affrontato pubblicamente il tema rilasciando le seguenti dichiarazioni: «La delibera regionale di definanziamento è stata varata il 24 febbraio, ovvero quattro giorni prima della mia nomina. Mi trovo dunque adesso a lavorare per recuperare questi 90 milioni, parte del complesso di finanziamenti pubblici dei quali gode l’opera che comprende anche i 110 milioni stanziati dal Governo nel 2006 con la Legge Obiettivo e i 200 milioni previsti dal Decreto del Fare del luglio scorso. Recuperando anche i 90 milioni di euro del Fondo sviluppo e coesione si arriva dunque a 400 milioni di euro, somma che non copre l’intero fabbisogno di circa 700 milioni ma è sufficiente per la realizzazione di una consistente porzione dell’opera. Con le risorse fin qui assegnate si potrebbe avviare subito il cantiere e realizzare le quattro corsie fino all’altezza di Piedimonte Matese. Ma questo – ha puntualizzato sempre che il Ministero condivida l’opzione della costruzione per lotti annullando definitivamente la procedura di «project financing» in corso da anni. Per intanto – conclude il componente della squadra governativa – cerchiamo di recuperare i 90 milioni di euro definanziati dalla delibera regionale».
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La struttura alare del calabrone, in relazione al suo peso, non è adatta al volo, ma lui non lo sa e vola lo stesso