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SOLOPACA
Chiesa del Santissimo Corpo di Cristo

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La Chiesa risale al XVII secolo, i lavori per la sua costruzione ebbero inizio ne 1616 e portati a termine nel 1660. in essa fu sepolto il duca Marcello Ceva Grimaldi e, sua moglie, la contessa di Hornes, donò alla Chiesa la reliquia della croce ancora oggi custodita nel reliquiario dell’omonimo altare nel transetto. La facciata settecentesca, simile a quella del Palazzo Ducale, è decorata con bassorilievi geometricamente definiti da rosoni floreali che segnano uno schema a fasce orizzontali. Nelle nicchie ai lati dell’ingresso erano situate un tempo le statue in stucco di San Pietro e San Paolo.
L’interno, a croce latina, in origine aveva il soffitto in legno decorato che scomparve all'inizio del XIX secolo quando si incaricò un ignoto pittore di ridecorarlo. Alla fine di questo stesso secolo la chiesa venne nuovamente decorata da Giuseppe Polidoro anche se gli ultimi restauri hanno in parte trasformato la sua opera.
Contemporaneamente alla costruzione della Chiesa si dette avvio anche ai lavori del Campanile che, sospesi quasi immediatamente nel 1791, furono completati solo nel 1794. Alto 34.65 mt e disegnato da Mastro Giovanni Ugino, rispecchia lo stile vanvitelliano nell'uso dei materiali, nel bicromatismo, nell'accostamento del bianco con la pietra di tufo nero, ma non nella struttura nella sua forma e nelle sue proporzioni. Gli embrici originali del 1700 in ceramiche provenienti dalle fabbriche cerretane, di colore giallo e verde, sistemati sulla calotta della cupola in modo da formare un disegno a margherita, andarono persi quando, nel 1878, la cupola fu abbattuta da un fulmine. Nei primi anni del 1900 la cupola fu ricostruita e il campanile riassunse l’aspetto originario. Curiosa è anche la storia delle sue campane: la più grande, detta Campanone, venne fusa per ben quattro volte, l’ultima nel 1971.