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Liberato il Giardino di Leopardi alla Sanità.
Lo spazio verde collegato alla settecentesca Villa Ranieri in Via Cagnazzi, tra la parte alta del Rione Sanità e Capodimonte, era lasciato da tempo all’incuria e al degrado, dopo che per anni era stato utilizzato solo a fini commerciali.
Tutto il complesso fu donato dal conte Antonio Ranieri, amico fraterno di Giacomo Leopardi che in questo stesso visse durante i suoi soggiorni napoletani, al Pio Monte della Misericordia.
L’istituto - dopo averlo tenuto per decenni chiuso - lo ha affidato in passato alla gestione di cooperative private per farne un albergo.
E’ qualche anno che la struttura è nuovamente abbandonata, privando il quartiere e tutta la città di un importante e bellissimo bene monumentale. Su territori affogati dal cemento e privati di contesti per la cultura e la socialità, dove la disoccupazione e la precarietà creano terreno fertile per la criminalità organizzata, è un’ingiustizia vedere un ente di natura benefica tenere chiusa quella villa e il suo giardino, trattandoli come mera rendita.
Per questo oggi abitanti del quartiere insieme agli attivisti e alle attiviste della Campagna “ScaccoMatto”-PerLaRiappropriazioneDegliSpaziUrbani (già attiva da poco più di una settimana per la riqualificazione delle Scale Montesanto, altro bene storico lasciato all’incuria) riaprono ed iniziano a curare direttamente questo luogo verde per il suo libero utilizzo soprattutto da parte dei bambini, dei giovani e degli anziani della zona»
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La struttura alare del calabrone, in relazione al suo peso, non è adatta al volo, ma lui non lo sa e vola lo stesso