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Napoli | Periferie News

Ultimo Aggiornamento: 04/06/2020 01:19
31/10/2017 23:54
 
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Le Vele sono state realizzate secondo modelli non fedeli a quelli immaginati da Di Salvo. Lasciare la vela celeste e - spero - riconvertirla anche pesantemente sul piano strutturale è secondo me un giusto equilibrio tra le due consorterie, quella "conservativa” e quella direi "di demolition man".
01/11/2017 07:35
 
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il problema è che verrà utilizzata dapprima per abitazioni provvisorie. Possiamo scommetterci che rimarrà così per altri 30 anni prima di essere riconvertita in altro...
01/11/2017 07:39
 
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Re:
granpacco, 31/10/2017 23.00:

Con la creazione dell'Università, l'ultimazione della stazione metro, il progetto delle vele che si aggiungono alle nuove abitazioni che sono anche carine Scampia potrebbe cambiare volto, anche qui interverrei come per Napoli est per grandi progetti di street art(alcuni già comparsi come quello bellissimo sulla stazione) resta a quel punto intervenire sul sociale dove i problemi come tutti sappiamo sono piuttosto gravi




Proprio Scampia è la zona di Napoli che maggiormente si è emancipata da un punto di vista sociale
03/11/2017 15:04
 
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per me le vele devono andare giù simbolicamente come inizio della rinascita del quartiere, rimarranno sempre un simbolo legato alla criminalità, vedi i gomorra tour per portare i turisti a scampia sui luoghi della serie, questo è negativo per il quartiere , i turisti devono voler andare nel quartier per vedere altro e ci vuole un cambiamento radicale e la nascita di un nuovo logo simbolo del quartiere.
Li costruirei servizi, interventi urbanistici, un polo universitario e una bella galleria di arte contemporanea magari, oltre a eventi e fiere. Un cinema e un teatro.

PS- c'è gente che va a scampia solo per farsi i selfie con le vele. :bah:
[Modificato da vale(1991) 03/11/2017 15:13]
03/11/2017 17:44
 
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Intanto per la prima volta nella storia qualche turista si affaccia dalle parti di Scampia, i manetti bros nel loro ultimo film ci hanno fatto pure la parodia ma un tour organizzato da quelle parti magari accompagnato da grandi opere di street art porterebbe un po di lavoro in zona, thank you Saviano
[Modificato da granpacco 03/11/2017 17:45]
03/11/2017 18:07
 
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Re:
vale(1991), 03/11/2017 15:04:

per me le vele devono andare giù simbolicamente come inizio della rinascita del quartiere, rimarranno sempre un simbolo legato alla criminalità, vedi i gomorra tour per portare i turisti a scampia sui luoghi della serie, questo è negativo per il quartiere , i turisti devono voler andare nel quartier per vedere altro e ci vuole un cambiamento radicale e la nascita di un nuovo logo simbolo del quartiere.
Li costruirei servizi, interventi urbanistici, un polo universitario e una bella galleria di arte contemporanea magari, oltre a eventi e fiere. Un cinema e un teatro.

PS- c'è gente che va a scampia solo per farsi i selfie con le vele. :bah:




ma secondo te se la vela rimane e magari, come spero, ci si mette una sede della città metropolitana, i turisti che vengono a fare il tour delle vele come lo chiami tu non rimarrebbero stupiti dal vedere il cambiamento che quella zona ha subito? facimm i ragionamenti tutt o cuntrario :lol:
03/11/2017 20:12
 
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ma come fai a fare una stazione della metro li dentro? :D
esiste uno studio di fattibilità o stiamo parlando di fantaprogetti?

poi se i turisti vengono oltre alle vele si deve pure offrire qualcos'altro.
03/11/2017 21:46
 
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:rofl:

Città metropolitana, no metropolitana!!
03/11/2017 22:05
 
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Re:
CityclassR4, 03/11/2017 21.46:

:rofl:

Città metropolitana, no metropolitana!!




Avevo letto male ecco perché non aveva completamente senso ahahahahhaha. :mammamì:
Comunque, si tratterebbe di spostare uffici pubblici in quella zona.
04/11/2017 01:15
 
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Cmq fanni i tour e dovrebbe diventare sede della città metropolitana in futuro.

__________________________
Salutandovi indistintamente..

http://www.pianofortegioiello.it/
04/11/2017 08:11
 
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Re:
vale(1991), 03/11/2017 20.12:

ma come fai a fare una stazione della metro li dentro? :D




Così :lol:

04/11/2017 15:10
 
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che capata
08/11/2017 18:26
 
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Un itinerario per la casa di Sant’Alfonso de’ Liguori a Marianella

La commissione Cultura, presieduta da Elena Coccia, ha incontrato oggi il Superiore della Cappella di Sant’Alfonso de’ Liguori a Marianella, padre Lello Martino e l’avvocata Gianmaria Iommelli, responsabile di una Pro Loco per la riqualificazione del Borgo Alfonsiano, per discutere dei progetti futuri per l’area.

Un luogo poco conosciuto del quartiere Marianella che viene tuttavia raggiunto da circa 10.000 visitatori all’anno. Così la presidente Coccia ha descritto la casa natale di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, figura poliedrica della storia religiosa e laica di Napoli, che pone una serie di riflessioni sull’importanza di inserire nuove aree negli itinerari turistici cittadini.
Come ha spiegato il consigliere Guangi (Forza Italia), promotore della riunione odierna, già dal 2011 si è provato a far dedicare maggiore attenzione alla figura di Sant’Alfonso de’Liguori da parte dell’amministrazione comunale, inserendo ad esempio la sua festa tra le feste patronali della città. Ma nessuna iniziativa è mai andata a buon fine, e servono oggi risposte chiare da parte del sindaco e degli assessori competenti ai tanti fedeli che frequentano la cappella, le reliquie del santo , la sua casa storica e chiedono maggiore attenzione per un territorio troppo poco valorizzato.
Secondo padre Lello Martino, che ha ricostruito l’enorme complessità della figura di Sant’Alfonso, non solo dal punto di vista religioso ma anche per il suo ruolo culturale nella Napoli settecentesca, sarebbe auspicabile che un luogo che viene visitato da gruppi di pellegrini provenienti da tutto il mondo non presenti ancora carenze strutturali, ad esempio nelle indicazioni stradali e nel sistema di viabilità. Per queste ragioni Gianmaria Iommelli, fondatrice di una Pro Loco che raccoglie una platea trasversale di associati, ha parlato di Marianella come di un quartiere “ibrido”, che l’amministrazione comunale dovrebbe contribuire a riqualificare con le seguenti misure: ridenominazione di Via Celentano in Via Borgo Alfonsiano (sono state raccolte 1300 firme e la pratica attende la definizione in Prefettura); creazione di un museo nella casa natale di Sant’Alfonso; recupero della viabilità dell’area per consentire l’esercizio del culto; ripristino di una segnaletica efficiente, a partire dalla stazione metro di Piscinola, dove non è più indicata l’uscita Marianella.
[...]

che ne pensate?
09/11/2017 00:01
 
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Forse intendevano la stazione di Chiaiano... Che è Chiaiano-Marianella
24/01/2018 18:50
 
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La Giunta approva l'ultimo atto amministrativo propedeutico all'abbattimento della vela verde

La Giunta comunale ha approvato una delibera relativa all'assegnazione degli ultimi nuovi alloggi ai residenti nelle Vele di Scampia.

In questo modo può partire la gara per il progetto esecutivo relativo all'abbattimento della Vela Verde.

Assegnazione per un triennio, in base a quanto previsto dalle norme regionali e secondo quanto autorizzato dalla regione Campania, 60 alloggi assegnati secondo un elenco in ordine di anzianità di presenza nelle Vele, riferita ai soli censiti entro il dicembre 2015: questi i principali contenuti della delibera.

E' in corso l’attuazione dell’intervento progettuale di riqualificazione del lotto M delle Vele di Scampia nell'ambito del progetto “Restart Scampia: da margine urbano a centro dell'area metropolitana”, finanziato con il “Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane, dei comuni capoluogo di provincia e della città di Aosta”.

Il progetto prevede l'abbattimento degli edifici denominati “Vele A, C, e D” e la riqualificazione della “Vela B (Celeste)”, che ospiterà provvisoriamente delle famiglie.

L’intervento, che ha un costo complessivo di circa 27 milioni di euro ed è finanziato per 18 mln a valere sui fondi del Bando Periferie e per 9 mln a valere sui fondi del PON Metro, ha tempi di realizzazione previsti da un cronoprogramma concordato con il Governo e la sua realizzazione si divide nell’attuazione di tre stralci funzionale che partono in primis dall'abbattimento della cosiddetta “Vela Verde”.

Al fine di evitare la perdita dei finanziamenti stanziati si è resa necessaria l'approvazione della Delibera descritta.

09/02/2018 08:55
 
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napoli.repubblica.it/cronaca/2018/02/09/news/scampia_il_comune_chiude_il_cantiere_della_facolta_di_medicina-18... tralasciando polemiche politiche,credo sia giunto il momento di assegnare i fondi europei direttamente ai comuni o almeno Città Metropolitane.soprattutto se gli enti locali sono stazioni appaltanti
09/03/2018 17:56
 
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Pubblicata la gara per l'abbattimento della Vela A link

Pubblicata la gara per l'abbattimento dell’edificio denominato Vela A e la sistemazione degli spazi aperti che si formeranno dopo le demolizioni.

L'aggiudicazione avverrà con il criterio del minor prezzo, in quanto i lavori sono di importo inferiore a 2.000.000 di euro e l’affidamento dei lavori avviene con procedure ordinarie, sulla base del progetto esecutivo.

Le imprese che intendono partecipare avranno tempo fino al 4 aprile per presentare la propria offerta. Potranno partecipare le imprese appartenenti alla categoria OS 23 specializzate nella demolizione degli edifici.

La vela "A", anche detta "Vela Verde", è la prima delle Vele che si procede ad abbattere ed è la struttura con estensione in pianta più piccola delle quattro presenti nel lotto. È localizzata sul fronte ovest dell’area e si sviluppa in verticale con un impianto a "Torre" su 16 livelli fuori terra, anche se di superficie inferiore man mano che si sale in quota. Presenta in pianta una forma ad “H”, con parte centrale di collegamento tra i quattro blocchi longitudinali disposti su due allineamenti paralleli.

Prima dell'inizio dei lavori l'impresa aggiudicataria dovrà effettuare la caratterizzazione dell'area, redigere una mappatura e procedere alla bonifica (rimozione) di tali materiali.

Nella seconda fase si procederà alla rimozione, dopo la cernita e la separazione, di tutti i rifiuti presenti all’interno degli edifici oggetto di demolizione.

Dopo la demolizione meccanica top down dei fabbricati con escavatori HRD allestiti con pinza, l'impresa procederà allo smaltimento di tutti rifiuti prodotti dall’intervento stesso.

Le sistemazioni superficiali si attueranno mediante interventi di riqualificazione ambientale.

Stiamo rispettando i tempi previsti, dichiara l'assessore all'Urbanistica Carmine Piscopo, dopo l'approvazione nell'ottobre scorso del progetto esecutivo siamo entrati nel vivo degli abbattimenti. Voglio ricordare che l’intervento, dal costo complessivo di circa 27 milioni di euro, è finanziato per 18 mln a valere sui fondi del Bando Periferie e per 9 mln a valere sul fondi del PON Metro. Adesso ci prepariamo, continua l'assessore, a pubblicare il bando per il concorso internazionale di progettazione finalizzato a definire le soluzioni urbanistiche ed architettoniche per tutto il quartiere di Scampia a partire dal lotto M, interessato dagli abbattimenti.

09/03/2018 23:43
 
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È partita anche la petizione per fermare l'abbattimento, la mente è il consigliere Troncone.
10/03/2018 19:36
 
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Re:
CityclassR4, 09/03/2018 23.43:

È partita anche la petizione per fermare l'abbattimento, la mente è il consigliere Troncone.




:rofl:
21/03/2018 12:54
 
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Re:
Giap1, 09/02/2018 08:55:

http://napoli.repubblica.it/cronaca/2018/02/09/news/scampia_il_comune_chiude_il_cantiere_della_facolta_di_medicina-188378868/ tralasciando polemiche politiche,credo sia giunto il momento di assegnare i fondi europei direttamente ai comuni o almeno Città Metropolitane.soprattutto se gli enti locali sono stazioni appaltanti




Le commissioni Politiche Urbane e Scuola sull’interruzione dei lavori per l’Università a Scampia


Convocata oggi una riunione congiunta delle commissioni Politiche Urbane e Scuola, presiedute rispettivamente da Eleonora de Majo e Luigi Felaco, per fare il punto sull’interruzione dei lavori per la costruzione dell'università a Scampia. Sono intervenuti l’assessore alle Politiche Urbane Carmine Piscopo, l’assessora all’Istruzione Annamaria Palmieri, il Responsabile Unico del Procedimento Raffaele Esposito e diversi consiglieri municipali. Assenti, invece, i rappresentanti della Regione Campania.

Un’occasione di confronto per capire, con tutti gli organi coinvolti, quali fattori hanno provocato l’interruzione dell’erogazione dei fondi stanziati per il completamento dei lavori per la sede dell’Università a Scampia. Questo lo scopo della riunione di oggi, hanno precisato in apertura i presidenti de Majo e Felaco, ed il fatto che la Regione Campania, seppur invitata, sia assente (erano stati invitati il vice presidente Buonavitacola e il dirigente dell'area competente) rende difficile capire le motivazioni di un fatto che penalizza l’intero processo di riqualificazione del territorio di Scampia.

L’assessore Piscopo ha ricordato che sul territorio di Scampia è in corso il più grande progetto di rigenerazione urbana sul quale è impegnata l’amministrazione comunale, con il Governo centrale, attraverso il Bando Periferie, il Pon Metro ed il Patto per Napoli. Per quanto riguarda la costruzione della sede dell’Università, che dovrà ospitare la Facoltà di Scienze Infermieristiche, ha spiegato che sul progetto esistono due filoni di finanziamento. Il primo è di 31 milioni di euro, per la costruzione della struttura, dei quali la Regione ha finora riconosciuto 26 milioni ed erogato 21. Il blocco dell’erogazione attuale riguarda proprio gli ultimi 5 milioni di euro, necessari al completamento dell’opera. C’è poi un secondo filone di finanziamento, pari a 20 milioni di euro, necessari ad opere di adeguamento e completamento.

Di questo fondo, circa 8 milioni sono destinanti ad opere di completamento e circa 12 all’acquisto di attrezzature tecnico-scientifiche. In questo procedimento il Comune, in qualità di stazione appaltante, è costretto ad interrompere i lavori se non riceve le tranches di finanziamento. Piscopo ha inoltre fatto riferimento ad una variante al progetto, relativa agli anni 2009 - 2010 (cd. “variante Gregotti”) sulla quale la Regione ha acceso un faro chiedendo chiarimenti all’amministrazione comunale.

Chiarimenti che sono sempre stati forniti in tutti i tavoli tecnici e politici, pertanto risulta ora necessario che la Regione eroghi i restanti fondi stanziati in modo da scongiurare l'interruzione dei lavori e non compromettere l’erogazione del secondo finanziamento di 20 milioni. Risulta evidente, ha concluso Piscopo, che l’amministrazione, che comunque è impegnata anche nella ricerca di ulteriori fonti di finanziamento, resta disponibile a fornire tutte le delucidazioni che la Regione riterrà di richiedere.

La ricostruzione della complessa vicenda dal punto di vista dei finanziamenti e dei tavoli tecnici con la Regione Campania è stata fornita dal responsabile unico del procedimento, dal 2013, architetto Raffaele Esposito. Si tratta di finanziamenti che fanno capo a diverse direzioni regionali, con le quali in questi mesi è intercorsa una fitta corrispondenza soprattutto per chiarimenti chiesti dalla Regione stessa sulle varianti intervenute in corso d'opera; i chiarimenti sono stati forniti e, nonostante resti aperta ancora la questione relativa alla progettazione della variante, in buona sostanza la Regione ha riconosciuto le ragioni del Comune; sta di fatto che, allo stato, se non arrivano i circa 4 milioni per lo stato di avanzamento dei lavori, che a sua volta il Comune deve riconoscere all'associazione temporanea di imprese che sta costruendo l'università, risulta impossibile tenere aperto il cantiere rischiando di accumulare, nel frattempo, ulteriori debiti anche per il contenzioso che ne può derivare.

Restano pertanto bloccate anche le ulteriori gare che, da cronoprogramma, sarebbero dovute partire per il completamento della struttura e l'acquisto di arredi.

Diversi consiglieri sono intervenuti nel corso della riunione: l'assenza degli interlocutori regionali invitati al tavolo odierno, una volta che in innumerevoli incontri tecnici sono stati forniti i chiarimenti richiesti, dimostra l'assenza della volontà politica di portare a termine il progetto, con il rischio di perdere quanto finora realizzato (Andreozzi di Dema); l'importanza del progetto, il destino dei lavoratori del cantiere, infine l'indebitamento verso le imprese impongono che al più presto ci sia una interlocuzione di carattere politico con le commissioni regionali competenti per fare chiarezza e sbloccare la situazione (Bismuto di Dema); d'accordo con la proposta anche la consigliera Menna (Mov. 5 Stelle) che ha ricordato che in Regione è ancora senza risposta una interrogazione del gruppo regionale sull'argomento; verificata l'insussistenza di cause tecniche del venir meno del flusso di finanziamenti, se il problema è riconducibile ad una alterazione della relazione politica tra Comune e Regione, è opportuno che il Sindaco stesso interloquisca, con un atto di natura politica, con il Presidente della Regione al fine di scongiurare il blocco del cantiere ha proposto Coppeto (Sinistra Napoli in Comune a Sinistra); si tratta di una utile iniziativa, per Palmieri (Napoli Popolare), quella di un atto politico del Sindaco, per sbloccare la situazione senza sottovalutare il fatto che c'è comunque attenzione da parte della Regione ai progetti di rigenerazione territoriale, come dimostra il recente sblocco della stazione del cantiere per la stazione Scampia della metropolitana.

L'assessora all'Istruzione Annamaria Palmieri è intervenuta per sottolineare che in molti altri settori si è evidenziata una incapacità di spesa della Regione che si proietta, ad esempio, su asili nido e edilizia scolastica, che fa da freno a progetti di rigenerazione dei territori e che indirettamente determina la diminuzione dei finanziamenti statali che sono calibrati sulla spesa storica e non sul fabbisogno.

Nel corso dell'incontro sono intervenuti anche il sindacalista della Cisl Massimo Capuozzo che, a nome dei circa 40 dipendenti impiegati nel cantiere, ha espresso grande preoccupazione per l'imminente chiusura e auspicato che Regione e Comune ritrovino al più presto le ragioni del dialogo per completare un'opera che è stata già realizzata per oltre il 70%, e i consiglieri di Municipalità Claudio Di Pietro, che ha definito grave e punitivo per Scampia l'atteggiamento della Regione, e Maria De Marco, per la quale non di scontro frontale ha bisogno il territorio ma di chiarezza da parte della Regione su che cosa ancora oggi ostacoli il completamento di un progetto importante per l'intera città, di cui, tra l'altro, la stessa Regione è promotrice e finanziatrice.
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