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Napoli | Car Sharing

Ultimo Aggiornamento: 17/10/2020 21:20
04/06/2014 17:17
 
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Re: Auto elettriche, niente agevolazioni: «Bee» va via da Napoli
Mark Corleone, 04/06/2014 17:05:

Niente strisce blu gratis per le auto elettriche a Napoli. «Purtroppo le nostre speranze di poter sfruttare questa opportunità – analogamente a quanto avviene in tante altre città - sono risultate vane. Dal primo giugno ci hanno revocato perfino la possibilità di passare in preferenziali e Ztl». A raccontare, con rammarico e rabbia, è Valerio Siniscalco, ingegnere e amministratore delegato di Nhp che, come ramo d'azienda, ha lanciato il marchio «Bee-Green mobility sharing», che consiste in un sistema di car sharing full elettrico. Il primo in Italia e secondo in Europa solo a Parigi. Oltre 40 auto elettriche, 2500 abbonati: dal primo giugno il Comune di Napoli ha revocato l'accesso in preferenziale e nelle Ztl, cioè nelle zone a traffico limitato. «La mia azienda ha implementato un servizio di car sharing, erogato con una flotta di veicoli completamente elettrici - continua Siniscalco -. Il nostro è un progetto davvero innovativo pensato e localizzato a Napoli, anche e soprattutto per provare a dare un contributo alla rinascita della mia città, quella che mi ostino ad amare e che è perennemente congestionata». Speravano di implementare il progetto anche sotto il Vesuvio, come hanno fatto con Milano, dove gestiscono il car sharing elettrico in accordo con il Comune con 120 auto di proprietà dell'ente: «Siamo solo i gestori e le auto elettriche le puoi parcheggiare ovunque», ripete Siniscalco.

Ma qual è problema e perché una città così affogata nel traffico non adotta un più diffuso modello mobilità sostenibile? Risponde Siniscalco: «In questi anni ci siamo interfacciati con l'ex assessore alla Mobilità Anna Donati e il suo staff, con i quali abbiamo annunciato in un paio di conferenze stampa congiunte il fatto che Napoli si dotava di un car sharing all'avanguardia. Abbiamo inoltre incontrato il sindaco de Magistris e il vicesindaco Sodano, i funzionari comunali, discusso con le ex municipalizzate, pianificato la diffusione sul territorio. Insomma, abbiamo fatto tutto quanto necessario per dare ai cittadini napoletani un servizio degno di una grande capitale europea, come del resto sembrava essere l'intenzione dell'amministrazione».

E invece ecco una mail del 5 maggio 2014, a firma del delegato del sindaco, con la quale si revoca l'autorizzazione: «È vero che è consentito l'accesso alle Ztl dei veicoli elettrici, ma tali autorizzazioni, come riportato nel disciplinare di accesso alle Ztl e Aree pedonali, sono a pagamento, infatti nell'ordinanza 604 al punto 2 è riportato “a pagamento secondo la tariffa prevista per i non residenti/titolari di posto auto fuori sede stradale, il cui costo annuo a veicolo è di euro 100,00”. Pertanto vi invito a non accedere a tali aree a partire dall'01.06.2014 senza aver provveduto alla richiesta e relativo rilascio di contrassegni. Inoltre si declina qualsiasi responsabilità a partire dalla predetta data per eventuali verbali elevati ai vostri veicoli».

Nel frattempo Bee è diventato un benchmark italiano, tanto che l'azienda è chiamata da molte città: è presente a Milano già da un anno e sbarcherà a Roma nei prossimi mesi. «La cosa incredibile, ma non tanto, visto il grado di innovazione del progetto - continua arrabbiato Siniscalco - è che le altre città ci corteggiano, mentre casa nostra, l'amata Napoli, ci respinge. Sarebbe stato meglio dichiarare dall'inizio la mancanza di interesse dell'amministrazione verso il progetto, invece di partecipare a conferenze stampa di presentazione del servizio. Non ci avrebbero fatto perdere tempo e denaro».

Eppure di proposte ne hanno fatte. Riassumendole: tariffe forfettarie per l'utilizzo delle strisce blu da parte della flotta Bee. Rifiutata. Hanno proposto un regime di concorrenza pura, attraverso un avviso pubblico e trasparente, ispirato a quelli di Milano e Roma, che permettesse a tutti gli operatori europei. Niente. «Napoli invece otterrà un car sharing sperimentale che offre solo 4 stazioni (contro le nostre 33) e 12 vetture (contro le nostre 40 attuali). Questo sì, può usare le strisce blu».

Ultima beffa: nonostante le promesse dell'amministrazione di rendere definitivo l'accesso alle Ztl e alle corsie preferenziali al car sharing, Bee è andata avanti con permessi provvisori bimestrali. Fino alla settimana scorsa, quando l'azienda ha ricevuto dal Comune la lettera con la quale comunicano che non rinnoveranno il permesso per l'accesso alle Ztl e alle preferenziali al car sharing, a causa della mancanza di un atto amministrativo formale. Napoli perde un'altra occasione, sottolinea Siniscalsco: «Perde il car sharing ma introduce una misura di riduzione dell'inquinamento e del traffico davvero innovativa: la domenica ecologica».

mattino

Molto MOLTO MOLTO MALE.



Ma questi veramente fanno?
Il senso di piantare grane per una cosa così utile e positiva, qual è?
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