Viva la napoletanità

Augusto mi rivolgo a te che l'hai commentata sul gruppo
ma Salvatore Costa chi era?

In alto questa bella discussione!

Ritiro ciò che ho detto

credo che questo video meriti un posto in questo topic

Oggi 15 aprile moriva il grande Totò
Il mio omaggio a 47 anni dalla morte
15 aprile 1967
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NAPOLI NELLE PAROLE DI MARCELLO MASTROIANNI: imperdibile, per chi è napoletano e per chi non lo è

Articolo di Luca Bianchini per Vanity fair


Vi scrivo da Venezia, dalla locanda dell’Abadessa, dove ho ambientato il mio romanzo. Fa uno strano effetto rivedere ora le stanze dove ho fatto girare Giacomo, Rafael e Frida. Ieri sera, quando sono arrivato, mi sentivo quasi un estraneo. Anche il portiere che mi ha aperto mi sembrava un estraneo. Infatti era nuovo.
Vorrei essere più bravo e mandarvi una foto di questa stanza, che è l’opposto di quella londinese. Sfarzosa ed eccentrica. Pure il soffitto è affrescato. Non credo riuscirei a vivere qui, giusto trascorrerci qualche notte per sognare un po’. La mia quotidianità ha bisogno di mobili lineari, colori tenui, un frigo vuoto e qualche mobile dell’Ikea. Negli hotel il frigo è sempre pieno, ma solo di cose da bere.
Da un lato della mia stanza vedo il canale, dall’altro la calletta d’ingresso. Il silenzio è scandito solo da qualche passo, e un vociare leggero.
Solo pochi giorni fa ero a Napoli, Italia, ed ero dentro un altro mondo: traffico, risate, delirio, gente che cammina e parla dappertutto.
Ieri ho fatto una presentazione a Padova: alla fine ho fatto qualche foto con i ragazzi, ma nessuno di loro osava chiedere di ripeterla se non era venuta bene, per timidezza o pudore. A Napoli ti interrompono mentre parli per avere la dedica, perché mo’ mi parte il traghetto.
Pur essendo un estroverso, ogni volta che metto piede a Napoli mi sento il più timido dei timidi, ma credo sia una forma di rispetto per il loro grande senso del teatro.
Due momenti della mia ultima esperienza napoletana.
All’arrivo in treno, decido di raggiungere l’hotel in metropolitana, visto che era vicino. Solo che su internet avevo memorizzato la stazione di partenza e non quella di arrivo (furbo, né?). La signora mi guarda spaesato e mi chiede dove devo andare: le dico la via. Non le basta: dimmi dove devi andare. Hotel Majestic, dico io. La figlia interviene: ma è dove lavorava Antonio!!! Così chiamano Antonio: Senti un po’ Anto’, ci sta un ragazzo qua che si è perso e deve andare al Màjestic (accento sulla prima a), dove deve scendere?… A Piazza Amedeo… vicino al liceo Umberto così non si perde… Così mi danno le indicazioni, saliamo insieme sul trenino, e poco prima della mia fermata tornano da me a ricordarmi che devo scendere. E mi salutano pure con la manina stile Kate Middleton.
Io, se non so l’indicazione, non mi verrebbe mai in mente di telefonare a qualcuno!!!
La mattina dopo sono al Vomero per un’intervista, torno in funicolare. Ce ne sono tre. Mentre leggo i cartelli un signore si avvicina e dice: Piazza Amedeo? Dico sì, come se fossi davanti al mago Othelma.
Segue dialogo:
- Tenevi la faccia di uno che deve scendere a Piazza Amedeo. Che fai qua?
- Giro, vedo gente (cit.)
- Ah, sei turista?
- Più o meno.
L’hai vista l’immondizia?
- A dir la verità, no.
- Te l’hanno coperta, non te l’hanno fatta vedere…
- …
- …
- Napoli però è sempre bella.
- Sai come si dice qua? Napoli è una bomboniera, solo che i che i confetti non so’ buoni…
La parola scritta non rende giustizia a quell’accento di cui sono un vero fan. Come si fa a rendere come dicono bomboniiiiera, con quella “i” marcata?
Questo mi piace dei napoletani: sanno essere diretti, rompere il ghiaccio, intromettersi e avere un po’ di faccia tosta. Quella che a volte serve in certe occasioni.

vorrei conoscere il tipo della funicolare! sai che personaggio!

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Uà, in questa foto c'è un abusivismo così potente che non riesco a guardarla.

Secondo l'istituto americano Demographic ecco la classifica delle città del mondo con più cittadini napoletani (o di origine napoletana) fra gli abitanti, e la più napoletana delle città si trova in un altro continente, e precisamente nel paese che sta per ospitare i Mondiali (dove dunque un po' ci sentiremo a casa):

1. San Paolo (Brasile)
2. Buenos Aires (Argentina)
3. Rio de Janeiro (Brasile)
4. Sydney (Australia)
5. Napoli (Italia)
6. New York (USA)
7. Londra (Regno Unito)
8. Toronto (Canada)
9. Berlino (Germania)
10. Monaco di Baviera (Germania)

In Italia, invece, almeno per il momento, abbiamo il primato. E la classifica delle città italiane colonizzate dai napoletani è:

1. Napoli - 2. Casoria (Napoli) - 3. Roma - 4. Milano - 5. Torino - 6. Torre del Greco (Napoli) - 7. Pozzuoli (Napoli) - 8. Bologna - 9. Giugliano in Campania (Napoli) - 10. Latina


Il napoletano è duttile, flessibile, così antico che ha già visto tutto, eppure conserva un'identità profonda ovunque si rechi.
Ecco perché l'impronta di Napoli nel mondo è così forte. Ed ecco, infine, perché dobbiamo sempre considerare l'essere napoletani prima di tutto uno straordinario capitale, un patrimonio culturale immenso che nessuna camorra (né Gomorra) potrà mai oscurare.
Fieri di essere ciò che siamo, sempre pronti a spiegarci (ma anche a fregarcene se c'è chi non ci capisce o non ci vuol capire), siamo Napoletani. E abbiamo portato nel mondo quell'insieme di sapere, di sentire e di essere, quell'allegria, quella filosofia, quel saper fare (e amare), quell'intraprendenza (con un pizzico di cazzimma...) che è universalmente conosciuta come napoletanità.

Mi unisco all'applauso! Bravissimo Ninconanco!

Ragazzi grazie per i complimenti

ma non è farina del mio sacco ho solo messo "in ordine" un articolo

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Gino Paoli da oggi è napoletano
il sindaco gli ha conferito la cittadinanza onoraria

La motivazione del sindaco : GIno Paoli è "un napoletano verace per la sua passione musicale verso il dialetto della città di Napoli, verso i suoi musicisti più noti con i quali ha intensamente collaborato"

Fondamentale è stato l'impegno che Gino Paoli, da presidente della Siae, ha messo nel sostenere i giovani artisti e quegli "scugnizzi" che hanno trovato una strada diversa nella musica e che oggi si esibiranno davanti a Paoli. È il caso della "Orchestra Sinfonica dei Quartieri Spagnoli".

Il cantautore è stato tra i primi finanziatori dell'iniziativa che ha visto la nascita di un'orchestra formata da oltre trentasette giovani musicisti. Si tratta di una sorta di laboratorio sperimentale ispirato a "El Sistema" di orchestre giovanili venezuelane

Le prime parole di Gino Paoli da "napoletano":”Dopo tanti anni d’amore e di fidanzamento, oggi c’è stato lo sposalizio tra me e Napoli”, commenta Paoli. ”Tra me e Napoli – ha proseguito il cantautore – c’è sintonia, simmetria. La profonda e bonaria anarchia dei napoletani, la loro incapacità di non dare nulla per definito mi corrisponde”.
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2 minuti di Napoli

Nasce la Scuola d'arte drammatica del Teatro Stabile di Napoli
Luca De Filippo dirigerà scuola teatrale
Sarà la prima in cui si insegna a recitare anche in napoletano


(ANSA) - NAPOLI, 1 NOV - "Accetto con gioia ed entusiasmo, sarò il portabandiera di Eduardo. Sarà la prima scuola dove si insegnerà a recitare anche in lingua napoletana". Luca De Filippo dirigerà per il primo quinquennio la nascente scuola d'arte drammatica del Teatro Stabile di Napoli, con sede al San Ferdinando, il teatro di Eduardo. L'annuncio è stato dato dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris in occasione del bilancio delle attività in città per il trentennale della morte di Eduardo.

bella iniziativa ci voleva proprio! il napoletano va tutelato.