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Rete ferroviaria regionale | EAV e Trenitalia

Ultimo Aggiornamento: 26/07/2022 12:00
14/10/2013 09:46
 
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Aversa, dimezzate le corse del metrò
scoppia la rabbia dei pendolari


Fermate ogni 30 minuti, in centinaia in attesa: e quando il convoglio è carico la fermata salta
PER APPROFONDIRE: metrò, aversa, protesta, pendolari
di Ignazio Riccio A+ A- Stampa
Continuano i disagi per i pendolari della tratta della metropolitana Aversa-Piscinola. È da oltre due settimane che l'unico treno funzionante rende possibili le fermate nelle diverse stazioni solo ogni 30 minuti, invece dei 15 previsti da contratto.

Una disfunzione, diventata cronica, che sta mettendo a dura prova la pazienza dei viaggiatori dell'Agro aversano e dell'area a nord di Napoli. «Siamo trasportati come bestiame - dicono alcuni pendolari in attesa del treno nella stazione di Aversa Ippodromo - le carrozze sono sempre piene e spesso accade che i convogli non si fermino negli stop intermedi.

L'altro giorno sono rimasti «appiedati» i viaggiatori di Mugnano. Il treno era pieno, ai limiti delle norme di sicurezza, e il macchinista ha continuato la corsa. Vorremmo sapere chi ci tutela. Ci stiamo organizzando con le nostre auto per evitare di arrivare tardi sul luogo di lavoro, ma degli studenti, che in molti casi non hanno la macchina, chi si preoccupa?».

Anche i lavoratori della metropolitana, comunque, sono sul piede di guerra. Il coordinamento nazionale dei sindacati di base Usb e Cobas ha proclamato uno sciopero generale per il settore del trasporto pubblico locale di 24 ore, per venerdì. Saranno garantite le fasce di garanzia, secondo quanto previsto dalla legge 146/90 (dalle 6 alle 8,30 e dalle 16,30 alle 20), ma sicuramente ci saranno ulteriori disagi alla circolazione dei treni sulla linea Aversa-Piscinola.


«Ormai - spiegano i dipendenti dell'azienda di trasporto Eav - siamo rassegnati al fallimento della società per cui lavoriamo. Sono mesi che non riceviamo segnali positivi, i continui ritardi per l'approvazione del piano economico di rientro dai debiti da parte del Governo e della Regione Campania hanno condotto la Eav sull'orlo del baratro».


La mancanza di risorse ha messo in ginocchio il sistema del trasporto pubblico campano. I lavoratori, negli ultimi mesi, hanno percepito stipendi e tredicesima in ritardo e i treni guasti non vengono riparati, poiché i fornitori non ricevono denaro da mesi.

«Fino ad oggi - continuano i lavoratori - ci siamo arrangiati da soli utilizzando i pezzi di ricambio dei treni fermi. Ora non abbiamo più risorse e la metropolitana rischia di bloccarsi da un momento all’altro. Appena si guasterà l'unico mezzo funzionante non saremo più in grado di effettuare le corse, neppure ogni mezz’ora. Già da mesi, poi, i distributori automatici dei ticket sono fuori servizio e, anche in questo caso, i fornitori non intervengono. La cosa più grave è che il prossimo 31 dicembre scade il termine di salvaguardia per l'Eav rispetto ai decreti ingiuntivi, oltre il quale le aziende creditrici possono rivalersi in sede legale, con possibili pesanti ripercussioni per impresa e lavoratori. Si teme il fallimento dell'Eav per l'inizio del prossimo anno».


Intanto, i circa 12mila pendolari, che quotidianamente raggiungono la città di Napoli, sono costretti a trovare soluzioni di emergenza per recarsi, in orario, nei loro uffici. I dirigenti della regione Campania si difendono, richiamando l'attenzione sui 156 milioni di euro anticipati dall’ente regionale all’Eav negli ultimi tre anni, nonostante i tagli dei trasferimenti statali.


«È necessario - fanno sapere da Palazzo Santa Lucia - che il governo intervenga subito per consentire l'utilizzazione anticipata delle risorse nazionali destinate al risanamento e per formalizzare l'accordo riguardante l'esclusione di queste somme dai limiti del patto di stabilità interno imposti alla Regione Campania, già assorbiti dal piano dei pagamenti dei debiti della Pubblica amministrazione».

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La struttura alare del calabrone, in relazione al suo peso, non è adatta al volo, ma lui non lo sa e vola lo stesso

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