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Napoli | Altri impianti sportivi

Ultimo Aggiornamento: 22/11/2019 09:12
07/11/2017 10:36
 
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Scampia, nasce lo stadio Landieri


IL COLORE del manto erboso è verde intenso. Vivace. Antonio Landieri, vittima innocente di camorra, rivivrà grazie allo sport. S'inaugura domani alle 11 lo stadio Antonio Landieri a Scampia, intitolato al 25enne ucciso per errore dai clan il 6 novembre 2004, durante la prima faida che ha insanguinato il quartiere.

Ieri il 13esimo anniversario della morte. Sarà il primo campo di calcio realizzato con il riciclo di pneumatici della Terra dei Fuochi. Una luce nel quartiere che faticosamente si sta affrancando dai clan.

All'inaugurazione partecipano il sindaco Luigi de Magistris, l'assessore ai giovani Alessandra Clemente e il coordinamento campano familiari vittime innocenti di criminalità. Antonio era costretto su una sedia a rotelle da una paralisi infantile. I sicari del boss Cesare Pagano lo hanno ammazzato con due proiettili alla schiena credendolo un gestore della piazza di spaccio dei Sette Palazzi. Ma lui era solo andato a giocare a biliardino, a pochi metri da casa. Da sei anni a Scampia si tiene in suo nome il torneo di calcio "Libera in Goal".

"Ci sono voluti dieci anni affinché Antonio venisse riconosciuto vittima innocente di camorra. Lo stadio in suo nome è un sogno che si realizza, da domani grazie alla targa dello stadio migliaia di ragazzi campani e da tutt'Italia potranno ricordarlo e conoscere la sua storia - spiega il cugino Rosario Esposito La Rossa, scrittore, editore ed operatore culturale nel quartiere con la nuova libreria "La Scugnizzeria" - Sarà una festa aperta al quartiere e a tutti. Per Scampia questo stadio è il simbolo di un'eccellenza positiva. In questi anni le scuole calcio che hanno operato nella struttura già andavano incontro alle esigenze, anche economiche, dei ragazzi. Si continuerà su questa linea: nello stadio Landieri si terranno sempre più iniziative per il futuro delle nuove generazioni". La famiglia Landieri tre anni fa ha depositato al Comune una raccolta di firme per l'intitolazione dell'impianto sportivo ad Antonio. In pochi mesi sono arrivate 1800 adesioni.

La struttura in via Hugo Pratt versava nell'abbandono: le scuole calcio erano costrette a giocare nella polvere, su un terreno di gioco a diro poco danneggiato. I lavori di sistemazione del campo, 110 metri per 60, sono iniziati in maggio. La ristrutturazione è stata realizzata dalla società Ecopneus che si occupa di trattamento e recupero di pneumatici fuori uso.

L'idea di scegliere simbolicamente il riuso degli scarti dei copertoni che inquinano la Terra dei Fuochi per il campo di gioco è stata del vicesindaco Raffaele del Giudice con il presidente dell'ottava municipalità Apostolos Paipais, del consigliere Claudio Di Pietro e di Nunzio Marigliano, dirigente dell'Oratorio Don Guanella di Scampia, squadra che gioca nella struttura da anni insieme con l'Arci Scampia, Stella Rossa 2006 e Gioventù Partenope.

Con il terreno di gioco è stato risistemato anche il manto stradale di fronte alla struttura. "Ci è voluto tempo per trovare i fondi - continua La Rossa - ma oggi con l'intitolazione dello stadio ad Antonio vinciamo tutti, è il frutto di un impegno corale. Ricordo Nunzio Marigliano che ha seguito da vicino i lavori in piena estate. I ragazzi erano costretti a giocare su un campo di gioco penoso. Lo stadio oggi con tremila i posti negli spalti, dopo il San Paolo, è tra gli stadi comunali pubblici in erba sintetica con più posti della città. Ci auguriamo che venga presto a trovarci la squadra del Napoli: sarebbe bello disputare qui una partita tra il Napoli e la squadra dei familiari delle vittime innocenti di camorra ". Alla tragedia che ha colpito la famiglia Landieri, nell'agosto si è aggiunto un particolare atroce rivelato dal pentito Gennaro Notturno, killer che fece fuoco su Antonio Landieri con mitragliette Uzi credendo di colpire due fratelli affiliati al clan Di Lauro: i camorristi volevano offrire ai genitori Vincenzo e Raffaella Landieri 150mila euro come risarcimento per la morte del ragazzo. "Fino a quando i pentiti non hanno parlato è stato perfino difficile provare in pieno la verità, c'era sempre la parola nostra contro quella degli altri", spiega Esposito La Rossa.

L'intitolazione dello stadio a Landieri assume un significato ancora più forte in questi giorni in cui la furia delle "paranze" impazza al rione Sanità: quattro "stese" in una settimana contro negozi anti-racket. "Noi non ci scoraggiamo, andiamo avanti - dice La Rossa - l'importante è proporre sempre più processi virtuosi ai ragazzi".
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