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Napoli | Altri impianti sportivi

Ultimo Aggiornamento: 22/11/2019 09:12
11/10/2017 17:29
 
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Il Mattino – R. Pasquino: “La Giano? Inaccettabile l’uso commerciale per il Collana”
Da : www.ilnapolionline.com/pasquino-giano-uso-commerciale-...

www.il napolionline.com

«Oggi, in conferenza stampa per la presentazione delle Universiadi del 2019, mi aspetto che il presidente del Coni Giovanni Malagò dica con chiarezza che il Collana, nel momento in cui sarà ristrutturato, debba avere come unica finalità lo sport così come hanno chiesto gli olimpionici, gli sportivi e i napoletani». Raimondo Pasquino, presidente dell’Aru – acronimo che sta per Agenzia regionali per le Universiadi – ha le idee chiare e nessun pelo sulla lingua. Anzi più che idee ragiona con atti concreti: spetta a lui dare il parere sulla compatibilità del progetto per il Collana presentato dalla Giano di Fabio Cannavaro e Ciro Ferrara con le Universiadi. E poi l’appello a Malagò va ben oltre la carta bollata e raccoglie quello fatto dagli olimpionici, tra cui Davide Tizzano, Sandro Cuomo, Pino Maddaloni e altri che il Collana lo vogliono per lo sport e per tutti non privatizzato.

Allora presidente, chi le ha chiesto il parere? E di che segno è?

«Negativo, non c’è compatibilità con quel progetto della Giano e le Universiadi. Il parere me lo ha chiesto il presidente della Regione Vincenzo De Luca. Come presidente dell’Aru non ho il potere di revocare il bando di gara ma mi pare giusto che la Regione vada nella direzione richiesta da questi 12 olimpionici. Tentare di trasformare il Collana per fini commerciali con una residualità sportiva mi sembra inaccettabile. Parlare del Collana significa parlare di sport, di tutto lo sport, dal calcio al rugby passando per la scherma, la ginnastica, il nuoto e molto altro: il Collana è l’unico vero stadio della città di Napoli».

Allora perché si è arrivati a questo punto?

«C’è stato un momento di crisi tra Comune e Regione e si era immaginato che dovessero essere soldi privati a riqualificare l’impianto. Oggi questo problema non c’è più, con le Universiadi i soldi sono pubblici, gli interventi della Regione che ha la potestà di fare un atto amministrativo con il quale dichiara l’interesse pubblico. Ricordo che nel bando di gara questa clausola era nota. L’obiettivo è di restituirlo al più presto, e su questo De Luca già si è espresso, alle associazioni sportive».

Il Collana sarà a disposizione degli atleti che parteciperanno alle Universiadi per gli allenamenti?

«Certo, tutti quelli che lo vorranno avranno la pista a disposizione e le palestre. Posso dire che il maestro dello sport e della scherma Sandro Cuomo è pronto a mettere a disposizione la sua palestra e anche i suoi insegnamenti per le Universiadi. E non è il solo».



I tempi, professor Pasquino: quando il Collana potrà essere restituito e migliaia di ragazzi e ragazze?

«Guardi, noi stiamo lavorando moltissimo. C’è stata la settimana scorsa una manifestazione per i disabili organizzata dal presidente Amedeo Salerno e per la prima volta il prato del Collana è tornato verde e a norma. L’anno prossimo vogliamo che questi ragazzi abbiano tutto lo stadio a disposizione e non solo una parte. L’impianto lo abbiamo in carico da pochi mesi, abbiamo già individuato due ditte che stanno lavorando, abbiamo smontato due torri faro, presto smonteremo le altre due, avremo un Collana illuminato a giorno in maniera moderna. Poi stiamo lavorando nella palestra di Cuomo, abbiamo fatto una gara già aggiudicata su una progettazione esecutiva così come nelle altre palestre dal lato di via Ribera. A Universiadi finite l’impianto sarà gestito da Coni, Regione, Comune e associazioni».

Oggi sarà al fianco, tra gli altri, di Malagò e del ministro Lotti, può dare garanzie che per il 2019 Napoli e la Campania saranno pronte?


«Ci sono 70 impianti, 11 a Napoli, e sono la parte più corposa dei finanziamenti. Il Comune, devo dire, ha lavorato bene e in sinergia con l’Aru e la Regione e pensiamo che per la fine dell’anno si vada all’assegnazione delle gare. Saremo pronti anche perché abbiamo previsto intercambiabilità tra alcuni impianti nel caso ci fossero ritardi. Ma non ci saranno».

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